I 10 motivi deliranti del perché scegliere gli alberghi degli aeroporti. O del perché lo faccio io.

Nella mia allucinate costellazione di stranezze si annoveri l’amore smisurato per qualsivoglia velivolo atto a solcare i cieli.

Si tratti parimenti di un Boeing 747, di un elicottero di piccole dimensioni o di un Canadair, è tutto pane per i miei denti. Nello specifico, la cosa che più amo, è vederli in azione. Decolli, atterraggi, manovre a pelo dell’acqua, spettacolo per i miei occhi.

Così nasce la connessa passione per gli alberghi degli aeroporti, per il mio sconfinato desiderio di vedere quante più possibili operazioni di aviazione, standomene in panciolle in giardino o dalla finestra della camera.

Ciò implica l’odio estremo dei miei compagni di viaggio, che mi rinfacciano immediatamente la precarietà del loro sonno per colpa del rollio degli aerei. Inezie, soprattutto perché a questo “difetto” (perdonateli non sanno davvero quel che dicono!) gli albergatori cercano in ogni modo di porre rimedio.

Ed ecco quindi a voi il mio, tanto inutile quanto non richiesto, elenco di 10 motivi validi per scegliere gli alberghi degli aeroporti per brevi e medie soste.

  1. Il più banale e scontato dei motivi, se si deve prendere un aereo! Niente ansie da “Dove passa la metro?” “Che autobus prendo?” “Come trascino con me 15 valigie?” Loro hanno le navette, le convezioni, le file preferenziali e gli orari sul sito.
  2. La reception, il check-in ed il check-out. Sarebbero tre, il che avvalora ancor più la tesi, tuttavia condenso il tutto in un unico punto. Proprio per il loro rapporto duale con gli aeroporti, prevedono arrivi tardivi, partenze lascive e necessità impellenti ad orari disdicevoli. Come una mamma ti coccolano e come una giovane zia non ti giudicano. Occhi a cuore e tre punti a Grifondoro.
  3. La piscina. Ebbene si amici, indagini Doxa alla mano il 90% degli alberghi aeroportuali (nelle località ove sia giustificato) possiede una piscina. Che tu sia lì per due giorni o per una settimana, in una torrida giornata di luglio, avere una piscina fa la differenza. Il modo ed il momento per utilizzarla SI TROVA SEMPRE.
  4. La colazione. Aeroporto uguale stranieri. Stranieri uguale colazione continentale. Tutto ciò ti renderà satollo come un pupo dopo una biberonata di Latteebiscotto. Applausi.
  5. Gli extra inattesi. Ad esempio le macchinette, che saranno anche un po’ kitsch ma dopo il concerto dei Muse, a Roma, in pieno Luglio, sono la visione più celestiale che il tuo cervello possa produrre. Cibo pronto per le tue fauci. Nessuna interazione umana.
  6. Sempre secondo le succitate indagini restano alle stelle le probabilità di incontrare, nel tuo albergo dell’aeroporto prediletto, sale meeting per Manager. E sapete cosa fanno i manager? Palestra. E sapete cosa fanno gli A.A. (ormai siamo superAmici, permettiamoci degli acronimi)? Ma cosa ve lo dico a fare, andiamo a fare i finti palestrati – gratis – insieme!
  7. La sovrabbondanza di campioncini. Proprio per la fugacità delle permanenze nei meravigliosi A.A. i campioncini gratuiti piovono dal cielo come stelle cadenti il 10 di Agosto. Campiocini di sapone, shampoo, bagnoschiuma, matita e blocco per gli appunti, té-tisane-caffè solubile in camera, biscottino sul cuscino, bigliettini di benvenuto. E ti senti subito Chiara Ferragni.
  8. La fauna che li popola, l’incontro con realtà diverse, la perenne sensazione di partenza che aleggia, l’avventura che incombe in maniera imperscrutabile su tutti gli avventori. Negli A.A. si respira quell’aria, un misto di aspettative ed attesa, tipica degli aeroporti, nutrimento fondamentale di  tutti i viaggiatori.
  9. L’interscambiabilità. Li ameremo, è vero, ma ci rendiamo conto che la nostra permanenza è strettamente vincolata ad una necessità, molto probabilmente siamo solo di passaggio o lì per lavoro, quindi ci godiamo ogni istante e come in un amore estivo…ci prepariamo al prossimo!
  10. Li trovi su Booking, in offerta, in last minute, come vuoi e quando vuoi. Zero interazioni umane, un click ed hai pagato. E non mi pagano per dirlo, è che a Booking io voglio proprio bene. Mi manda le mail e vuol sapere cosa ne penso, cioè, mi accetta così come sono: povera, insonne, misantropa ed incline alla logorrea. 92 minuti di applausi.
  11.  BONUS. Se si arriva fino a qui, ancora carichi di dubbi e domande, probabilmente non si è veramente degni della bellezza non scontata degli A.A. Siamo giunti al mio personalissimo punto. Fissare gli aerei che decollano. Perché potrà sembrarvi strano ma per me, che un corpo di dimensioni così grandi e peso notevole, possa mettersi a correre all’impazzata per poi staccarsi dal suolo e volteggiare via, è ancora fonte di meraviglia. 

 

[Photo credits: dal Web]

3 commenti Aggiungi il tuo

  1. trapuntazero ha detto:

    Mi hai convinta! (Quasi)

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    1. Materiale Umano ha detto:

      Il prossimo passo allora è provarne uno, poi si che sarai davvero convinta!!! 😄

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    2. trapuntazero ha detto:

      T(r)emo di sì… 🙂

      Piace a 1 persona

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